“Lo stato della Telemedicina nel Sud Italia”. Il 25 novembre la presentazione dei risultati dell’indagine compiuta da AiSDeT, Università Federico II di Napoli, Unione Industriali di Napoli

Saranno presentati il 25 novembre, alle ore 11.30, i risultati dell’indagine “Lo stato della Telemedicina nel Sud Italia” promossa e realizzata da AiSDeT, Università Federico II di Napoli e l’Unione Industriali di Napoli.

È un’indagine particolarmente importante perché, a differenza di altri lavori concentrati sulle regioni del nord o del centro-nord, coinvolge e si rivolge alle strutture del sud Italia, realizzando finalmente una fotografia efficace dello stato e dei livelli di attuazione della telemedicina nel meridione” – dichiara Gaetano Cafiero dell’Unione Industriali di Napoli.

L’emergenza pandemica ha mostrato in maniera inequivocabile l’urgenza e la necessità di garantire ovunque un livello di efficienza dei servizi di telemedicina, che devono trovare implementazione in tutti i possibili ambiti applicativi. Dai primi risultati dell’indagine emerge chiaramente uno scenario di estrema frammentazione, privo di una strategia unitaria e di una visione di lungo periodo. Una situazione, questa, che oltre a ripercuotersi direttamente sulla qualità della vita dei pazienti, delle famiglie e di tutti i cittadini, si traduce in gravi diseconomie per l’intero SSN”.

L’Unione Industriali di Napoli – aggiunge Cafiero – ha riconosciuto il grande valore dell’indagine nel costruire un disegno più rappresentativo degli attuali livelli di adozione e implementazione della telemedicina, a beneficio dell’intero Servizio Sanitario Nazionale, dei cittadini ma anche di tutte le aziende impegnate a lavorare nel settore, che si muovono in un contesto fortemente segnato da differenze regionali e nazionali molto marcate e il cui ruolo sarà sempre più centrale ”.

Non a caso – sottolinea – il PNRR si esprime in maniera molto chiara sulla centralità delle collaborazioni pubblico-privato e sul ruolo delle imprese nel processo di evoluzione e innovazione della sanità digitale, inteso come vero motore in grado di garantire continuità alla spinta propulsiva del piano. Siamo di fronte a un forte segno di discontinuità rispetto al passato e a un’occasione imperdibile per “mettere a terra” progetti e soluzioni di valore, superando questo clima di sperimentazione continua e fare rete, coinvolgendo gli stessi cittadini e le associazioni di pazienti”.

L’importanza di superare le differenze territoriali e nazionali e lavorare come una rete è testimoniata da esperienze come quelle maturate da Kelyon – continua Cafiero – che, da tempo, lavora in partnership con importanti multinazionali nella progettazione di soluzioni software di Telemedicina certificate e validate da studi clinici, che consentono la connessione tra professionisti della sanità, al di là dei limiti territoriali. Siamo lieti che l’indagine abbia mostrato come questa sia una via dalla quale non si può più prescindere”.

Oltre a Gaetano Cafiero, parteciperanno alla presentazione dell’indagine Guido Capaldo, Università Federico II di Napoli e Massimo Caruso, AiSDeT.

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